DANILO DE GIROLAMO SCRIVE AI DELEGATI DEI SOCI

danilo3

Roma, 15 marzo 2009

Colleghe e colleghi Delegati,

mi rivolgo a voi in una forma senz’altro inusuale e probabilmente impropria, ma mi sento obbligato a farlo per la gravissima mancanza di rispetto che gli attuali vertici dell’istituto continuano a mostrare verso chi è stato eletto dagli artisti e di conseguenza verso gli artisti stessi. L’informazione sugli avvenimenti che rischiano di portare alla scomparsa dell’Imaie possiamo ricavarla in forma assolutamente insufficiente soltanto dalle poche righe che, bontà sua, il Presidente elargisce ai visitatori della homepage del sito Imaie. Queste laconiche comunicazioni però omettono completamente di parlare delle cause che hanno portato a situazioni tali da provocare l’intervento della magistratura e infine del Prefetto e troppo spesso si limitano a diffondere annunci vuoti o addirittura notizie false. Ve ne fornisco i due esempi più recenti:
1) da scheda Estinzione IMAIE del 23/02/2009: “..Sarà premura del Presidente Edoardo Vianello visionare al più presto gli atti presso gli uffici della Prefettura e successivamente comunicare più ampie notizie.” Dopo quasi tre settimane l’unica notizia è l’invito a firmare un documento nel quale si chiede di sostenere una posizione senza che essa sia stata almeno illustrata all’Assemblea dei Delegati dei Soci. Una dimenticanza? Vorrei tanto sbagliarmi, ma penso che saltare questo passaggio dipenda dall’impossibilità di far credere a interlocutori in grado di replicare che le molteplici difficoltà citate frettolosamente nel documento non siano invece prevaricazioni e addirittura irregolarità con possibili esiti di natura penale che vertici sani avrebbero potuto e dovuto evitare ed impedire. E’ più comodo rivolgersi ad una platea totalmente disinformata e in questo modo invitare a condividere una posizione che non difende l’Imaie in quanto istituto sano e trasparente, ma solo in quanto possibilità di ricevere qualche soldo – non importa come e non importa se qualcuno riceve illecitamente anche di più –. Una manovra strumentale e irrispettosa: gli artisti non sono buoi di una mandria che basta solo foraggiare perché vada dove vuole il bovaro. Gli elementi che, potrebbero portare il signor Prefetto a ritenere impossibile il perseguimento degli scopi associativi ci sono, forse potrebbero ancora essere rimossi se ci fosse la volontà reale di farlo, ma c’è questa volontà nei vertici dell’Imaie?
2) da scheda Il CDA contro l’estinzione dell’Ente dello 03/03/2009: “..il CDA ha approvato un Ordine del Giorno recante la volontà unanime di tutti i consiglieri dell’area artistica e sindacale di opporsi all’estinzione dell’Ente”.
Tutti i consiglieri dell’area artistica? E i membri che dovrebbero rappresentare gli attori dove sono? Ora, a meno di pensare che il Presidente creda che l’area artistica sia solo quella relativa al settore musicale, verrebbe da concludere che non sappia che nell’attuale CdA mancano i quattro consiglieri del settore audiovisivo. Ma il Presidente sa benissimo che quei quattro mancano; lo sa perché 10 (i membri del CdA attuale) è diverso da 14 (i membri di un CdA completo); lo sa perché un’ordinanza del Tribunale Civile di Roma ha sospeso i consiglieri prodotti dall’assemblea irregolare del 21 agosto; lo sa perché da mesi la maggioranza dei Delegati del settore audiovisivo chiede un’assemblea regolare che elegga rappresentanti veri, come possono testimoniare alcuni verbali di assemblee e da ultimo la richiesta che allego, ricevuta dal Presidente il 26 febbraio e alla quale il Presidente stesso non si è degnato di dare alcuna risposta. Sottopongo alla vostra attenzione queste gravi mancanze perché credo siano chiari segnali di una volontà che a mio parere va contrastata: qualcuno crede di poter mettere in scena la farsa di un’Imaie se non sana almeno in via di guarigione nella utopica speranza che il signor Prefetto non si accorga di un CdA monco, di regolamenti colabrodo, di irregolarità gestionali e di conflitti assolutamente evidenti. Qualcuno crede sia più opportuno cercare adesioni inconsapevoli e movimenti di piazza piuttosto che cercare tutta la collaborazione indispensabile per tentare di salvare un’Imaie a rischio di estinzione. Qualcuno avalla strumentalmente “riunioni di rivendicazione”, ma ostacola sgradevolmente il dialogo e l’informazione.
Noi però siamo l’Assemblea dei Delegati dei Soci, l’organo più importante dell’Imaie perché emanazione diretta della volontà dei veri proprietari dell’ente, gli artisti: è nostro preciso diritto essere informati e consultati perché è nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare l’Imaie.

Danilo De Girolamo

LA (NOSTRA) STORIA NON INSEGNA NULLA!

Ancora una volta venerdì 6 marzo 2009 si è consumata una delle più classiche “commedie all’italiana” tanto care e frequenti in Italia e all’IMAIE.

Ormai Signori, Signore e Artisti aventi diritto, siamo immersi in una vera e propria opera del teatro dell’assurdo.

I fatti. Un gruppo di artisti, o sedicenti tali, ha letteralmente occupato il secondo piano della sede sociale dell’Istituto e gran parte degli uffici, dei pianerottoli e delle scale d’accesso al piano, a seguito di un invito “abusivo” circolato in rete, al fine di far “sentire la propria voce” e non fare estinguere l’Istituto, durante la seduta del Consiglio di Amministrazione.

Peccato che ancora una volta si è distorta la verità e la realtà dei fatti.

Più che dell’estinzione dell’Ente, infatti, gli astanti, ammassati in 5 mq, rivendicavano il diritto all’art. 7, che come è noto, non è un diritto individuale, bensì collettivo. Certo tutto fa pensare che si tratti di un diritto individuale, visto che a percepirlo sono sempre i soliti noti – non a caso gli stessi volti visti e rivisti di cui sopra – artisti e non che non si preoccupano dell’estinzione dell’IMAIE, dal momento che i loro diritti connessi ammontano a pochi centesimi l’anno, ma di un privilegio che hanno ottenuto grazie a conoscenze e a tessere sindacali.

Ci dispiace fare di tutta una erba un fascio, ma ci dispiace ancora di più che chi – vero artista – si confonda in mezzo ad una marmaglia urlante e non prenda le distanze da macellai, portieri e pescivendoli, e abbia il coraggio di denunciare l’abuso di chi prende soldi senza averne diritto. Fatto ancora più eclatante la posizione di artisti che – fino a 1 anno fa sembravano sostenerci addirittura durante lo sciopero – come la signora Marisa Solinas, vero Marisa? – e dopo i primi esiti delle indagini, caldeggiano addirittura il nostro licenziamento, offendendoci pubblicamente.

Ancora una volta sono volate accuse infamanti contro il Direttore Generale – si dovrebbero vergognare coloro che l’hanno letteralmente aggredita come in un’arena dove la plebe indica al gladiatore il pollice verso per sete di sangue – e contro una parte del personale dipendente di cui si auspica il licenziamento.

L’accusa rivolta è quella di aver chiamato le forze dell’ordine, quando per stessa ammissione di Carabinieri e Polizia, sono intervenute di loro sponte, visto l’assembramento non autorizzato di persone in strada intorno alle 15:30; la vera intenzione è colpire sempre e comunque coloro che hanno fatto in modo che l’IMAIE denunciasse le gravi irregolarità riscontrate nella gestione dell’art. 7.

Chiaramente il Presidente ha giustificato tale presenza, come legittima, perché Artisti aventi diritto, Soci e delegati dei Soci, quando solo tre giorni prima lo stesso, insieme al Vice Presidente Verderio (designato Fistel Cisl), aveva intimato ufficialmente di non svolgere una riunione sindacale indetta dal C.L.L.I. solo perché alcuni Artisti, anche in quel caso, Artisti aventi diritto, Soci e delegati dei Soci, realmente interessati alla sorte del loro Istituto più che all’art. 7, avevano chiesto di incontrarci. Questi ultimi, in quella precisa occasione, sono stati apostrofati come “estranei” e non autorizzati a stare in sede a parlare con i “loro” dipendenti. Quelli che invece hanno forzatamente occupato venerdì pomeriggio parte della sede dell’Istituto erano ben accetti e titolati ad impedire il normale svolgimento del nostro lavoro, violando altresì le più elementari norme di sicurezza sul lavoro.

Riflessioni. Ci chiediamo se la posizione di tutti gli Artisti aventi diritto sia in linea con quella del Presidente Vianello e del suo feudo o se qualcuno abbia un’opinione diversa. In tal caso lo preghiamo di far sentire la propria voce perché finora ad urlare sono stati soltanto quelli che…“va bene tutto basta che ci diano i soldini dell’art. 7” e a replicare solo quelli che… “perderanno il posto di lavoro” qualsiasi sia il futuro dell’IMAIE, estinti o licenziati!!

Da tanto tempo chiediamo la Vostra attenzione e la Vostra collaborazione contro un’oligarchia di pochi che sta gestendo i Vostri soldi ed il Nostro comune destino a suo piacimento.

L’IMAIE è fatta di persone, di conoscenze, di professionalità di Nostri e Vostri interessi patrimoniali e morali, che non possono essere infangati dalla disonestà di pochi infiltrati.

 

ARTISTI INTERPRETI ESECUTORI

FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE

NON LASCIATE CHE SIANO ALTRI A DECIDERE PER VOI

 

Un sentito e forte ringraziamento a tutti quegli artisti che continuano a volere con noi una IMAIE pulita, trasparente, libera dalle clientele e dal nepotismo.

LIBERE CONSIDERAZIONI DEI LIBERI LAVORATORI

Per fare un po’ di chiarezza. Questa sporca guerra di tutti contro tutti, non l’abbiamo certo cominciata noi lavoratori. Noi, piuttosto, abbiamo fatto soltanto il nostro dovere a tutela degli interessi dell’IMAIE e di tutti gli aventi diritto. Verificate delle gravi irregolarità su alcuni progetti finanziati con l’articolo 7 2007, ci sembrò normale redigere una relazione che inviammo al Direttore Generale Maila Sansaini, che a sua volta la presentò al Consiglio di Amministrazione. Fu il Consiglio, il 25 ottobre 2007, a votare a maggioranza, con tre sole astensioni, la denuncia-querela presentata poi nel novembre 2007 dal Direttore Generale alla Procura della Repubblica di Roma. Lo ripetiamo: fu il Consiglio, non furono né gli uffici né il Direttore Generale.

A quel punto noi pensavamo che tutti avremmo percorso la stessa strada, in difesa dell’Istituto e della legalità. Così non è stato, ed è accaduto invece esattamente il contrario. Cominciò un vero e proprio stillicidio contro l’operato degli uffici, una campagna di disinformazione creata ad arte per screditarci e umiliare il nostro operato; il tutto contornato da un’inesauribile serie di attacchi diretti al Direttore Generale, che non aveva fatto altro che adempiere al mandato del Consiglio di Amministrazione, come previsto dallo statuto IMAIE.

I problemi, quelli veri, hanno questa sola e unica origine. Ognuno di noi deve analizzare i fatti e ragionare con la propria testa.

Fatta questa premessa, parliamo della situazione attuale. La gestione dell’articolo 7 sarà esternalizzata (se ha ancora un senso parlarne visto il provvedimento di estinzione); molti dei nostri colleghi, come “premio” per aver svolto il proprio lavoro con scrupolo e dedizione, sono stati di fatto demansionati (sempre che non vogliamo credere alla favola che l’esternalizzazione è uno strumento per “alleggerire” il lavoro degli uffici); esiste un’alta probabilità che perderemo tutti il posto di lavoro e siamo costretti ogni giorno a subire l’arroganza di una parte degli Organi Collegiali che ci tratta come fossimo carne da macello. Aggiungiamo che è stata creata ad arte una rete di disinformazione che risponde al nome di “Infoartisti”, i cui comunicati sono spesso firmati dal delegato dei soci Saverio Mattei. Infoartisti ospita anche una rubrica curata dal Consigliere di Amministrazione Stefano Torossi e tutta le rete di disinformazione fa capo direttamente ai rappresentanti IMAIE della Fistel-CISL. Qualcuno si è mai chiesto chi ha fornito la mailing list ad InfoArtisti? E per quali scopi?

Il Presidente Edoardo Vianello si sta adoperando per gli interessi di una piccola parte degli artisti (ricordiamo che l’IMAIE ha quasi 5.000 soci) e per una piccola parte dei lavoratori (guarda caso i 12 colleghi su un totale di 43 lavoratori iscritti alla Fisascat-CISL, stessa sigla della Fistel-CISL, un sindacato pubblicizzato in azienda direttamente da Domenico Del Prete, a suo tempo Vicepresidente dell’IMAIE). La governabilità dell’Istituto, e la salvaguardia  dello stesso non passano di certo per la legittimazione di questo C.d.A e del suo Presidente, al contrario è proprio il Presidente Vianello il primo responsabile di questa situazione, avendo ignorato sistematicamente le più elementari regole democratiche e avendo violato ripetutamente le norme dello statuto IMAIE volte a garantire il corretto funzionamento dei suoi Organi Collegiali.

Al di là dell’Ordinanza n. 67764/2008 R. G. caut. del Tribunale Civile di Roma che ha dichiarato l’illegittimità delle elezioni dei Consiglieri di Amministrazione Roberto Bonacini, Saverio Mattei, Carlo Molfese, Marisa Solinas, eletti nell’Assemblea dei Delegati dei Soci IMAIE del 21 Agosto 2008, la vita dell’Istituto è stata caratterizzata negli ultimi sei mesi esclusivamente da ricorsi e ricorsi ai ricorsi, dall’avvicendarsi di una pletora di consulenti legali di questa o di quella parte, dalla chirurgica disinformazione in relazione all’indagine ancora in corso da parte della Procura della Repubblica e dalla delegittimazione dell’Assemblea dei Delegati dei Soci (chiamata esclusivamente ad approvare o meno i bilanci dell’Istituto esclusivamente sulla base del livello di conflittualità tra le componenti del C.d.A.), a cui si è preferito contrapporre e sovrapporre riunioni estemporanee di comitati e raggruppamenti vari di artisti, soci, aventi diritto e non.

Infine, in riferimento ai destinatari dei proventi articolo 7, invitiamo tutti a riflettere sul fatto che tali proventi, come accade in tutto il mondo, dovrebbero essere destinati a supporto di tutti gli Artisti Interpreti Esecutori, indipendentemente dalla loro posizione individuale in seno al diritto connesso e della loro valenza ai fini elettorali. Infatti, l’articolo 7 della legge 93/92 non fa alcuna distinzione tra aventi diritto e non, riferendosi invece ad un’intera categoria. Questo potrebbe essere un orientamento alla democrazia e alle pari opportunità che un ente come l’IMAIE deve assicurare.

 

C.L.L.I. Comitato Liberi Lavoratori IMAIE

RISPOSTA DEL CLLI AL PRESIDENTE VIANELLO IN MERITO ALL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL 4 MARZO 2009

Egr. Presidente Edoardo Vianello

  

da pochi minuti abbiamo ricevuto il suo telegramma inviato il 04/03/2009 già anticipatoci in stessa data a mezzo e mail. Da pochi secondi poi ci è giunta una e mail della sua segreteria con la quale  si conferma ed implementa quanto già detto nel telegramma , in merito al quale ci preme precisare alcuni punti.

(1) E’ la prima volta che il Presidente si scomoda a mandarci comunicazione a mezzo mail e successivamente a mezzo telegramma di non autorizzare un’assemblea richiesta dai lavoratori. In passato il compito di autorizzare o non autorizzare siffatte assemblee è sempre stato ,  da Contratto Aziendale e Statuto, del Direttore Generale. Ci pare quindi strano che Lei per la prima volta non autorizzi un’assemblea del genere (richiesta ed indetta nelle solite modalità e tempi da sempre adottati), e lo faccia con solennità e intensità mai dimostrata prima per casi simili. Come mai questa insistenza e queste premure oltre che interesse per non far svolgere una normale assemblea dei lavoratori?

(2) Nel suo telegramma cita testualmente che questa assemblea è stata indetta e richiesta con modalità errate, inoltre nella sua ultima e mail Lei informa che tale assemblee devono essere richieste al Presidente 48 ore prima.. Nel merito La invitiamo a leggere, se non l’avesse ancora fatto, l’Art. 20 dello Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1970), che Le rimettiamo in allegato alla presente, dove si precisa che i lavoratori hanno diritto di riunirsi nel luogo di lavoro (dentro o fuori dell’orario di servizio).

Tali riunioni possono riguardare tutti i lavoratori o solo gruppi di essi (questo anche contrariamente a quanto scritto dal Vicepresidente Verderio, in sua mail del 04/03/2009, che ci contestava che la riunione non veniva estesa a tutti i lavoratori ma solo a un gruppo degli stessi), su materie di ordine sindacale o del lavoro (cosa di più attinente se non la estinzione dell’Istituto in cui lavoriamo?!).

In merito all’opportunità di invitare alla riunione persone esterne ai dipendenti, l’Art. 20 sopra citato, sancisce che il preavviso al datore di lavoro deve essere  comunicato se si trattasse di dirigenti sindacali esterni. Non ci risulta che tra i presenti, tranne il Vicepresidente Verderio che ci ha onorato della sua presenza per buona parte della riunione stessa, ci fossero dirigenti esterni di qualsivoglia sindacato.

(3) Non capiamo perché in tutta la storia dell’Istituto, improvvisamente da oltre un anno a questa parte, un organo come la Presidenza, che per Statuto e interesse non si è mai preoccupato delle vicende lavorative e sindacali dei dipendenti, si arroga il diritto di contrariare e negare l’autorizzazione ad una assemblea dei lavoratori già concessa dalla figura preposto per statuto e contratto a tali incombenze. Mai tanto interesse è stato dedicato da parte della Presidenza a  molti dipendenti che non altro chiedevano se non di esercitare uno dei diritti fondamentali riconosciuti dallo Statuto dei Lavoratori. Tale attenzione straordinaria ci fa pensare di essere considerati forse scomodi e la cosa ci lascia perplessi se ciò accade in un Istituto fondato dai sindacati italiani maggiormente rappresentativi. A volte rimpiangiamo di non essere semplici operai di una qualsiasi fabbrica metalmeccanica: forse lì una riunione straordinaria di lavoratori, in vista della chiusura della azienda presso cui prestano servizio, sarebbe stata concessa senza polemiche, strascichi o “minacce” velate.

(4) Nel riunirci abbiamo solo avuto un momento di riflessione sul quale potrebbe essere il destino di noi dipendenti visto che Lei, Presidente degli Artisti e di tutto il Personale, non ha ancora  ha indetto una riunione plenaria, (come quella fatta quando si è insediato e durante la quale ci ha carinamente regalato il suo ultimo cd), in cui spiegarci cosa ne sarà di noi e delle nostre famiglie che poggiano la loro sussistenza anche (e in certi casi unicamente), sullo stipendio che percepiamo qui all’IMAIE . Ci sarebbero bastate poche parole volte alla chiarezza o a rassicurarci sul nostro futuro e non poche righe scritte sul sito volto sopratutto alla comunicazione esterna ; ovvero le stesse parole che, a detta del Vicepresidente Verderio durante l’assemblea di ieri, Lei stesso ha speso nei confronti dei soli dipendenti iscritti alla FISASCAT, nei confronti dei quali, Lei non effettua alcuna discriminazione, al contrario, verso i quali sembra essere particolarmente dedito e accondiscendente.

Tutto quanto sopra puntualizzato, Egregio Presidente, ci troviamo a dissentire con Lei e con quanto da Lei stesso copiosamente scritto (tre comunicazioni  di contenuto analogo in poco meno di 24 ore), sperando che almeno qualcuno a cui Lei ha indirizzato queste comunicazioni, Le sappia indicare una linea di pensiero migliore da seguire per il bene comune di noi dipendenti, degli Artisti e dell’Istituto stesso come unico esempio in Italia di soggetto difensore dei diritti degli Aventi Diritto.

Nel merito delle eventuali sanzioni che Lei intenderà intraprendere nei nostri confronti, non avendo compiuto alcun illecito, siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità del caso, congiuntamente ai nostri colleghi. 

Infine, concludendo, ci teniamo a significarLe un pensiero comune agli Artisti e Lavoratori presenti ieri in Assemblea: gli Artisti aventi diritto – veri ed unici titolari del patrimonio IMAIE – non sono degli estranei, ma coloro i quali pagano i nostri stipendi e piuttosto che riunirci con il Vicepresidente Verderio, sarebbe stato ancora più prezioso, importante e ricco di significati positivi, riunirci con Lei, che, oltre ad essere il nostro Presidente é un artista di chiara fama.

 

 Distinti saluti.

I Rappresentanti dei Lavoratori:

Mauro Lucci
Andrea D’Onofrio

COMUNICATO DEL PRESIDENTE VIANELLO AI LIBERI LAVORATORI IMAIE

 

All’attenzione Del Comitato Liberi Lavoratori

Andrea D’onofrio

Mauro Lucci

e.p.c.

Direttore Generale Maila Sansaini

Collegio dei Revisori dei Conti

Cda Imaie

 

Sono stato informato che ieri 4 marzo si è svolta un’assemblea  
straordinaria indetta dal Comitato Liberi Lavoratori, nell’aula  
consiliare dell’Imaie, nonostante avessi fatto presente che non 
era  nelle regole svolgerla in quella sede.
Vi rammento che l’utilizzo dei locali dell’Imaie per tenere delle  
assemblee, sia nelle ore di lavoro che in quelle fuori orario, 
deve  essere richiesto al Presidente dell’Istituto con un anticipo di 
almeno 48 ore e devono essere autorizzate dallo stesso.
Non essersi attenuti alle regole contemplate dallo Statuto dei  
Lavoratori costituisce un episodio molto grave che verrà valutato 
ed eventualmente sanzionato nelle sedi opportune.

Il Presidente
Edoardo Vianello

 

Solidarietà agli Artisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

orchestraEsprimiamo tutta la nostra solidarietà agli Artisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, augurandoci che possano vedere rapidamente rinnovati i loro contratti per continuare ad esercitare la loro preziosa professione.