CHI HA INTERESSE A MANTENERE LE POLTRONE?

In risposta alla lettera del Presidente Edoardo Vianello “Chi ha interesse ad estinguere l’IMAIE?” indirizzata a tutti i Soci IMAIE e Aventi Diritto in data 18 maggio 2009.

Mentre il Tribunale di Roma nomina i commissari liquidatori IMAIE, il Presidente Vianello continua a difendere il suo operato in una lunga lettera indirizzata a tutti i Soci IMAIE e agli Aventi Diritto. Naturalmente, non perde occasione per esaltare se stesso e attaccare gli uffici IMAIE e il Comitato Liberi Lavoratori, nella difesa ad oltranza della sua poltrona, evidentemente tanto cara, nonostante tutte le istituzioni gli abbiano dato torto.

Premesso che non ci interessa nulla delle questioni politiche relative ai rapporti della triade sindacale Fistel-Cisl, Slc-CGIL e Uilcom-Uil, siamo invece a rispondere punto per punto sulle questioni che riguardano i lavoratori.

“ (…) Mi sto rivolgendo alle persone in buona fede, quelle che pensano con la propria testa e che sono anche in grado di elaborare, se necessario, un’autocritica, non ai pupazzetti che si agitano secondo la volontà del loro burattinaio e che sono prevenuti….a prescindere (…).”

Cominci lei a fare autocritica, visto che i suoi burattinai sono ben noti a tutti ed appartengono ad una sola parte politica.

“Nel mio programma iniziale c’era anche il controllo della gestione dell’Istituto da parte di esperti; il Collegio dei Revisori aveva, infatti, redatto un verbale allarmante su spese ingenti effettuate ma non deliberate (…) la relativa delibera fu approvata, ma è stata successivamente rimessa in discussione e, all’atto pratico, l’ostruzionismo degli uffici e del dott. Giuseppe Ferrazza non ha consentito ai due esperti di svolgere il loro compito”.

Gli uffici non hanno il potere, pur volendo, di fare alcuna ostruzione su una decisione consiliare, pertanto sono tenuti ad eseguire tutto ciò che di lecito il Consiglio delibera. Laddove qualsiasi dipendente non si adoperasse per eseguire le decisioni consiliari è sanzionabile secondo quanto previsto dal Contratto Collettivo di lavoro, che prevede anche il licenziamento. Pertanto, se da parte degli uffici vi è stata una inadempienza così grave non si capisce perché, conformemente alla norma, tali uffici non siano stati sanzionati a dovere, mentre si preferisce continuare – in modo ridicolo e pretestuoso – a diffamarli. Eppure il Presidente sa bene come è andata la questione, in quanto, durante una riunione da lui condotta nella sua stanza con gli esperti – in presenza anche dei dipendenti amministrativi – era emerso che la delibera in questione doveva essere riformulata in quanto sbagliata e solo successivamente si sarebbe potuto avviare il lavoro per gli esperti. D’altra parte durante la sua Presidenza il M° Vianello ha sempre affermato a porte chiuse dei concetti che poi ha completamente rinnegato pubblicamente e formalmente, come se quanto da lui sottoscritto fosse stato redatto da qualcun altro.

Non entriamo nel merito di questi signori esperti, che, pur vantando dei curricula invidiabili, non si sottraggono alla pubblica diffamazione a mezzo stampa nei confronti di chi gli avrebbe formulato un incarico profumatamente retribuito.

“Non intendo, infine, polemizzare sulla nota frattura tra l’Ufficio di Presidenza e quello della Direzione Affari Generali e Amministrativi, perché nutro grande rispetto per il personale dell’Istituto, anche se alcuni di loro non hanno manifestato però lo stesso fair play nei miei confronti. Ciò che non mi ha certamente aiutato a svolgere serenamente i miei compiti”.

Non intende polemizzare ma lo fa: effettivamente il Presidente ci ha dimostrato grande rispetto ignorando sistematicamente ogni nostro ruolo e competenza e discriminando i lavoratori non iscritti al sindacato dei suoi burattinai attraverso costanti iniziative di demansionamento anche mediante l’esternalizzazione delle attività. Chi da più di un anno non può “svolgere serenamente” i propri compiti sono i dipendenti del Dipartimento Affari Generali, del Dipartimento Amministrativo e, aggiungiamo, dell’Ufficio Sistemi Informativi e in generale, tutti quei dipendenti che anche indirettamente hanno subito il clima pesante ed assurdo che anche Lei ha contribuito a creare.  Forse il Presidente avrebbe potuto svolgere meglio i suoi compiti, se si fosse avvalso della professionalità dei dipendenti IMAIE piuttosto che affidarsi ad una schiera di consulenti esterni che oltre a gravare sul bilancio dell’Istituto non ci sembra che abbiano prodotto risultati di cui si possa andar fieri.  Infine non confondiamo il fair play con l’accondiscendenza.

“Chi sono invece quelli che hanno chiesto il commissariamento ed hanno ottenuto lo scioglimento, pur non avendo nessuno diritto statutario di chiedere l’estinzione dell’IMAIE? Tra le varie ipotesi circolate, tutte hanno un denominatore comune: tra i richiedenti non c’è nessun artista! Quale concreta libertà associativa ci può essere in un Paese nel quale si può sciogliere un ente sottraendogli bene e risorse, senza ascoltare la voce degli associati, che di quel patrimonio sono i legittimi proprietari?”

Caro Presidente, si chiama “Stato di Diritto”: chi commette illeciti viene punito. Oppure la Guardia di Finanza, la Procura della Repubblica, la Magistratura Civile e Penale, il Ministro dei Beni Culturali e Ambientali, il Ministro del Lavoro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Prefetto di Roma che hanno decretato l’estinzione dell’IMAIE, hanno vissuto un’allucinazione collettiva? Ricordiamo a tutti che l’IMAIE gestisce i diritti di non meno di 60.000 soggetti, a fronte di circa 5.000 soci (più altri 2000 artisti che pur avendo diritto di associarsi sono tenuti in sospeso da più di un anno): pur ammettendo che circa 700 artisti difendano consapevolmente il suo operato, sottoliniamo che in percentuale rappresentano non più dell’1% di tutti gli Aventi Diritto, “che di quel patrimonio sono –  appunto –  i legittimi proprietari”.

“C’è ancora qualcuno che pensa, anche tra gli artisti, che sia stato l’Articolo 7 alla base e all’origine di tutti i disastri dell’IMAIE. A loro vorrei dire che le poche e presunte irregolarità collegate alla gestione dell’art. 7 per il 2007 sono state usate artatamente come pretesto da tutti coloro che intendevano precostituire artificialmente le condizioni per invocare un commissariamento che rispondeva ad interessi personali e non certo a quello degli artisti”.

Caro Presidente, “le poche e presunte irregolarità” hanno al momento prodotto 40 avvisi di garanzia (220 progetti sequestrati pari a circa 2.500.000,00 di euro finanziati) per truffa aggravata ai danni dell’IMAIE – e quindi di TUTTI gli Aventi Diritto – come riportato da alcuni organi di stampa (senza che ci sia stata alcuna smentita) insieme ad alcuni concreti esempi di interessi personali nella distribuzione dei fondi articolo 7, in cui figura anche lei. 

Riguardo alla sua disamina per punti della vicenda articolo 7, ha forse dimenticato di menzionare che il C.d.A ha deliberato di non condurre un’indagine interna sui presunti illeciti e che lei ha votato a favore della denuncia-querela alla Procura della Repubblica.

“Come è possibile che alcuni impiegati, che hanno usato come scudo i loro figlioletti, non temono di perdere il posto di lavoro, non aderendo al ricorso e prendendosela anzi con il Presidente che cerca difendere la sopravvivenza dell’ente?”

Non siamo noi che ci facciamo scudo dei nostri “figlioletti”, è lei insieme ai suoi amici sindacalisti (e questo sì che fa veramente schifo) che pensa di ricattare le nostre coscienze prendendo in ostaggio il futuro dei nostri figli: si vergogni, e si ricordi che oltre a pagare il mutuo, è compito di un genitore educare i propri figli al rispetto della giustizia, dell’onestà e della verità.

Se lo scioglimento dell’IMAIE ci pone davanti al rischio concreto della perdita del posto di lavoro, la restaurazione del regime da lei perpetrato nell’ultimo anno ci garantisce unicamente la certezza del licenziamento.

Ci sarebbero altre 16 pagine da scrivere ma ormai è inutile continuare a controbattere alle innumerevoli falsità, subdole accuse e imprecisioni che sono state diffuse, basti solo sapere che siamo stati accusati di non aver appoggiato un ricorso che nessuno mai ci ha proposto e del quale siamo venuti a conoscenza solo a giochi fatti, dopo aver occupato la sala riunioni dell’IMAIE per oltre 2 ore insistendo per avere dei legittimi chiarimenti sul nostro futuro.

 C.L.L.I  Comitato Liberi Lavoratori IMAIE

47 Risposte

  1. Ho letto con attenzione la vostra risposta a Vianello. Non avete però risposto concretamente alla parte più significativa, quella in cui, se non ho capito male (e correggetemi se sbaglio), vi si chiedeva come mai avete contribuito alla richiesta di estinzione dell’IMAIE e poi vi lamentate che i vostri figli rimangano senza cibo o senza casa. Effettivamente, come leggo anche dal documento di estinzione che avete pubblicato, voi avete inviato documenti all Prefetto che hanno contribuito a far pendere la bilancia verso l’estinzione stessa (ribadisco, se ho capito male, correggetemi pure, non sono un’espero in materia e non pretendo di dire verità assolute). Se così fosse, voi l’estinzione la volevate, sapendo bene che l’estinzione avrebbe comportato una perdita del posto di lavoro. Se non lo sapevate, o se parte di voi non lo sapevano, perchè avete scritto al prefetto senza informarvi prima? Sono d’accordo con voi quando dite che è fondamentale insegnare (e soprattutto attuare) la legalità, ma nel caso in cui aveste riscontrato illegalità sarebbe bastata una denuncia ai Carabinieri, oppure agire attraverso tutti gli altri strumenti permessi pur senza mettere in pericolo il posto di lavoro. In questo modo, vi siete invece dati la zappa sui piedi da soli: muoia Sansone con tutti i filistei. O sbaglio?

  2. Egr. Sig. Babbuino,
    esiste una “cosa” che si chiama “favoreggiamento” o anche un’altra “cosa” detta “complicità”.
    Non avremmo mai voluto essere un domani colpevolizzati di una delle due cose sopratutto perchè gli Aventi diritto pagano il nostro stipendio per svolgere il nostro lavoro nel migliore dei modi.
    Non mandare quella missiva al Prefetto o non evidenziare tempo prima le irregolatezze (che poi si sono dimostrati reati veri e propri), avrebbe voluto dire favorire chi aveva commesso il quanto ed essere suo complice.
    Purtroppo in Italia chi agisce nella legalità ed evita di “non vedere” e “non parlare” per paura, viene ripagato in questo modo: rischia il posto di lavoro.
    Preferisco perdere il mio posto di lavoro che avere sulla coscenza la “morte” di quello che nonostante tutto era una vera e bella realtà: l’IMAIE.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  3. Egr. Sig. Lucci,
    dalla sua risposta mi rendo conto che forse non mi sono spiegato molto bene. Lei fa benissimo a dire che la complicità e il favoreggiamento non devono appartenerle. Quello che non capisco io è perchè non vi siate limitati a fare denunce piuttosto che contribuire all’estinzione. La magistratura avrebbe provveduto, nel caso, a far piazza pulita di chi si fosse dimostrato colpevole, e voi avreste mantenuto il posto di lavoro. E’ questa la risposta che chiedevo: perchè, se ho capito bene quello che è successo, avete preferito contribuire all’estinzione mettendo a rischio il vostro posto di lavoro e quindi il cibo e la case dei vostri figli?

  4. Egr. Sig. Babbuino,
    dalla sua di risposta (libera e giusta perchè siamo in democrazia), capisco invece che lei e altri che leggono e scrivono su questo blog, invece non hanno capito e forse mai potranno capire pienamente quello che è accaduto dentro l’IMAIE negli ultimi due anni.

    Piazza pulita prima della Magistratura avrebbero dovuto farla i Sindacati che per salvare il loro onore e la loro faccia avrebbero prima ancora di arrivare all’estizione dimostrare la loro volontà a mantenere in vita l’IMAIE. Così non hanno fatto o almeno lo hanno fatto solo a parole ma di parole in questi due anni se ne sono dette davvero troppe; servivano i fatti.
    I fatti gli abbiamo fatti noi e non solo per senso di dovere e giustizia ma anche perchè se non avessimo fatto così l’IMAIE sarebbe rimasta in balia di “pochi” che la intendevano come cosa (e casa) propria in barba ai diritti degli Artisti.
    L’unica via era il commissariamento anche perchè a rischiare la sanità mentale oltre che la faccia all’interno dell’IMAIE c’eravamo noi dipendenti. Noi da parte nostra abbiamo solo fatto il nostro dovere visto che dopo aver reclamato attenzione anche ai Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, pochi hanno fatto qualcosa, molti hanno parlato.
    Il Commissariamento parte da un atto dovuto di chi per dovere doveva, dopo aver dato avviso agli stessi Sindacati di cosa stava accadendo, farlo. Noi abbiamo solo fornito la nostra versione dei fatti (avallata da tanti altri) solo perchè dalla parte “incriminata” era cominciata la solita campagna di disinformazione anche contro di noi.
    Vi assicuro che nessuno vuole il proprio licenziamento ma nessuno ancora prima, non vuole venire a lavoro con l’ansia, la paura ed il nervosismo per lavorare in un ambiente come quello che l’IMAIE era diventato da quasi due anni.
    Noi non volevamo il commissariamento anche perchè il solo nostro appunto al Prefetto sarebbe finito forse come i tanti altri appunti che abbiamo mandato in questi due anni ai Sindacati e agli Artisti per denunciare quello che stava succedendo: nel cestino della carta straccia.

    Ora, Sig. Babbuino, Lei giustamente potrà pensarLa come vuole e rispondere come vuole a questo mio commento ma Le premetto che non risponderò più e non per scortesia o antipatia ma anzi, perchè veramente di scrivere, dire, urlare io ed i miei colleghi non ne possiamo proprio più. Così come siamo stanchi ora (quando ormai è tardi) di sentire chi dice, urla o scrive che vuole salvare l’IMAIE.

    Spettava ai Sindacati ed in primis agli Artisti evitare il Commissariamento e l’estinzione dell’Ente non certo a noi dipendenti. Sicuramente abbiamo dimostrato che pur non avendone le possibilità abbiamo fatto di più per evitarne l’estinzione di chi ne aveva l’effettivo potere ed interesse. Evidentemente Sindacati e Artisti non hanno ritenuto giusto e valevole salvare l’IMAIE.

    La saluto.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  5. Paolo,
    chiedo scusa,
    sig. Babbuino,
    posso sapere a che titolo scrive su questo blog e che tipo di stakeholder IMAIE é Lei? Perchè, sinceramente, del suo nome non ho memoria. Così come non rammento alcun suo intervento a favore dell’IMAIE né teso a scongiurarne l’estinzione. E meno male, visto che scrive senza dimostrare un minimo di conoscenza delle norme che sono oggetto dei suoi commenti.
    Le suggerisco caldamente di documentarsi, forse solo allora, tenuto conto del suo sconosciuto interesse nei confronti dell’IMAIE, i suoi commenti potranno essere significativi o comunque comprensibili.

    Buona Giornata

    Debora Sansaini CLLI

  6. Mi dispiace innanzitutto sapere che avete vissuto con ansia il fatto di andare a lavorare, anche perchè operare in un posto di lavoro in cui non si sta bene è deleterio. Mi dispiace poi che non intenda rispondermi, perchè il bello della democrazia è il confronto, e se poi io magari scrivo cose errate non ho nessuno dal quale ricevere chiarimenti. Detto questo, innanzitutto vorrei precisare che io credo che l’estinzione non comporti un commissariamento ma piuttosto una liquidazione: se fosse stato un semplice commissariamento, il posto di lavoro sarebbe stato garantito; con la liquidazione, l’ente viene definitivamente chiuso. Forse voi, quando avete scritto al prefetto, pensavate ad un commissariamento? In questo caso, potrei comprendere il vostro ragionamento: volevate cambiare i vertici dell’Istituto, e volevate farlo con un commissariamento che avrebbe azzerato il tutto. Però l’estinzione è qualcosa di diverso: non ci rimettono solo i vertici, ma anche i lavoratori. Per gli artisti non cambia niente: se i soldi dei diritti connessi glieli dà l’IMAIE, o PINCOPALLINO, per loro è trasparente. Ma voi, dove andrete a lavorare? Se volevate cambiare i vertici, dovevate fare in modo che cambiassero gli uomini al potere, e tali uomini sarebbero cambiati qualora si fosse dimostrato che avevano commesso reati. Diverso è invece se voi volevate togliere la gestione dell’IMAIE ai sindicati, a prescindere dagli uomini al vertice: in questo caso l’idea del commissariamento poteva avere un senso. Ma mi chiedo: per quale motivo? Cosa vi spinge a pensare che il sindacato nella sua totalità non avrebbe trovato uomini degni di gestire l’IMAIE? In questo modo, avete agito come se voleste fare una lotta politica. Ma era questo che volevate? In ogni caso, rischiate che vi siete dati la zappa sui piedi da soli, ed in più l’avete data anche a chi non aderisce al vostro CCLI.
    Mi piacerebbe comunque ricevere una sua risposta per capire se quello che ho scritto è effettivamente corretto o se ci sono imprecisioni o errori.
    Grazie

  7. Di politico nella nostra azione non c’è mai stato niente e comunque il discorso sarebbe troppo lungo e spiegarle bene le parole “commissariamento”, “estinzione” e “liquidazione” applicata al caso IMAIE.

    Come volevasi dimostrare solo parole spese quando ormai è tardi.

    Sui sindacati è inutile che li difenda. Si chiede che interesse avrebbero avuto a mantenere certe sfere di potere? Me lo chiedo anche io visto che la principale missione dei sindacati dovrebbe essere difendere i lavoratori.
    Paradossalmente saremo i primi dipendenti di un Ente fondato dai sindacati a perdere il lavoro per “colpa” dei sindacati. Questo solo in Italia accade e sarebbe degno di un capitolo dedicato della prossima edizione del libro “L’altra Casta”.

    Mi scusi ma io chiudo qui; a lei i suoi dubbi e le sue convinzioni.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  8. Non ho alcun interesse ad estinguere l’Imaie.

  9. Non vorrei disilludervi ma l’estinzione ai sensi dell’art. del Codice Civile citato dal prefetto (e degli articoli seguenti) parla espressamente di liquidatore che provvedere a chiudere i conti e poi a far chiudere l’Istituto. Se voi invece avete altre idee, tipo che il commissario liquidatore venga solo a cacciare i vertici, secondo me siete sulla strada sbagliata. A meno che non abbiate notizie differenti. Ma allora in quel caso non stareste rischiando il posto

  10. Come volevasi dimostrare Sig. Babbuino, ho sbagliato a parlare con lei visto che vuol leggere solo quello che le fa comodo puntualizzando quello che vuole far apparire.

    Va benissimo così.

    Ho perso anche troppo tempo con lei. Mi perdoni ma questa volta non la saluto con un “arrivederci” ma con un “addio” tanto ho capito che a lei non interessa della cosa per cui abbiamo tanto protestato, urlato e scritto e cioè la difesa del nostro lavoro e della nostra professionalità e quindi ripeto ho perso solo tempo.

    Addio e mi stia bene.

    P.S. Grazie dell’insegnamento che mi ha dato sulla normativa del Codice Civile ne avevo bisogno.

  11. Tutta la mia solidarietà ad un grande artista, ma sopratuitto ad una persona perbene : Edoardo Vianello.
    Farò il possibile per essere almeno domani mattina giovedì 21 maggio a Via Flaminia alle ore 08,00, sSpero davvero di esserci.
    Claudio Casalini
    professione3 – disco dee-jay ed interprete

  12. Simpatico come un calcio nelle palle il troll, scusate il commento ma ogni tanto mi prende un po’ di foga giovanilistica! 😉

  13. Ho ricevuto ieri la mail:”La verità la dice il Prefetto”, credo assolutamente che la verità la sapete voi che vi crogiolate dando la colpa anche al Presidente Vianello che è pronto a lasciare la poltrona che voi indicate anche oggi stesso. Quindi non diamo la colpa a questo o a quello, assumetevi soprattutto voi la responsabilità di tutto quello che è successo perchè fate parte volontariamente o involontariamente di un sistema marcio che tiene le fila dei burattini per il compiacimento di alcuni che hanno interessi più alti. Addossate la colpa ai veri responsabili e riflette, che anche voi come noi avevamo bisogno di un ente che ci tutelasse, ma siamo in Italia, il paese del cazzo, dove il torto è ormai ragione da troppi anni. Avete pensato che da domani siete a casa e vi chiederete se era giusto o no quello che ognuno di voi ha fatto o detto? In bocca al lupo…

  14. Io sono un musicista, compositore, arrangiatore, sono considerato nell’ambiente uno dei bassisti italiani più importanti. Lavoro nella musica da oltre 45 anni, facendo dischi con gli artisti più grandi, e forse le mie parole un pò di peso ce l’hanno. Guardate che state facendo una figura di merda, ma di merda vera! Detenete i nostri soldi e con le vostre beghe da ‘pochade’ fate in modo che l’Istituto non funzioni e non solo, così facendo, oltre danneggiare da anni noi, vi sparate sulle palle, a testimonianza di quali vette la stupidità umana può raggiungere. Del vostro”lavoro” poco m’importa. Mi interessa che facciate cessare questa litigiosità nell’interesse di tutti, anche del vostro, purtroppo.
    Con sincera disistima
    Piero Montanari

  15. Gentile Sig. Montanari

    Se fare quel tipo di figura che dice lei è, in questo paese, denunciare chi commette reati. Se in questo paese si fa una figura di quel tipo a chiedere alle autorità di ripristinare la “legalità” allora sono felicissimo di averla fatta insieme ai miei colleghi del Comitato che non hanno dato retta a chi dice “Shhh…dai stiamocene buoni e zitti, che sennò c’è il rischio di perdere il posto, tanto qui si ruba e si è sempre rubato, facciamoci i fatti nostri”

    Se lei è preoccupato per i suoi soldi (capisco che a lei della mia famiglia non importi nulla) le assicuro che noi come al solito siamo qui anche oggi a fare il nostro lavoro e pronti a spiegarle quanti soldi le sono dovuti, come e perchè. A differenza di chi per anni ha promesso cose assurde agli artisti nel suo ufficetto chiedendo in cambio un voto o una delega, noi siamo sempre qui a fare il nostro lavoro.
    Io non detengo i suoi soldi, io insieme ai miei colleghi sto qui cercando di pagare a lei e ai suoi colleghi quanto dovuto secondo le leggi della Repubblica Italiana e le disposizioni interne dell’ IMAIE. Se l’istituto non funzionava è perchè qualcuno invece di pensare ai diritti da tutelare e agli accordi da firmare ah pensato ad ALTRO, e non siamo stati certo noi lavoratori che non firmiamo gli accordi e non facciamo contrattazione e lobbying…

    Se ha bisogno di altre delucidazioni può scriverci qui, saremo lietii di rispondere a qualsiasi domanda non strumentale e demagogica. Se le servono più informazioni sui suoi diritti o sul modo in cui fino a ieri ci dicevano di gestirli, ci chiami pure allo 06.46.20.88.88 noi siamo qui per lei.

  16. Mi presento anche io Sig. Montanari.
    Sono un cantante. Canto da quando avevo 20 anni. Sono iscritto alla Siae come autore e da moltissimi anni ho fatto la gavetta con la mia band suonando anche gratis o solo per una cena in moltissimi locali.
    All’attivo ho solo un demo e purtroppo mi piacerebbe vivere con la mia arte. L’amo a tal punto che non ho smesso di cantare neanche quando un otorino ed un foniatra me lo avevano consigliato per un principio di poliposi. Non sono famoso o affermato e purtroppo per vivere devo fare altro ed accontentarmi dei complimenti che amici e uditori mi fanno per la musica che insieme al mio gruppo faccio. Mi sento artista ma nn ci vivo della mia arte ed allora passo la mia vita a coltivare questa passione e stimare chi è artista e sua fortuna e bravura riesce a viverci.

    Piccolo particolare: lavoro all’Imaie e al mio lavoro caro Sig. Montanari ci tengo e tengo anche al suo visto che dal 2003 le mie conoscenze (sono Dr. Commercialista), le ho messe al servizio dell’Imaie rinunciando a ben altra carriera in quanto dell’Imaie e di quello che era me ne ero innamorato. Non mi sembrava vero per me “artista fallito” lavorare per dei veri artisti.

    Al contrario di lei Sig. Montanari io se perdo questo lavoro non ho altro visto che della mia arte io non ci vivrei.

    Con sincera stima (visto che io per un artista ce l’ho la stima perchè so cosa vuol dire proporre la propria arte e ricevere tanti silenzi prima di un vero e sincero applauso).

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  17. Gent. Sig Manco,
    forse ciò che ho scritto le sarà sembrato un pò…forte ma è solo frutto dell’esasperazione per una storia che è un incubo senza fine e me ne scuso con lei! Non avete capito che non c’è chi ha torto e chi ha ragione in questa farsa? E’ tutto strumentale a discapito nostro e vostro. Non so chi è che vuole il male dell’Imaie (anche se qualche idea ce l’ho) ma di certo potevano essere fatte altre ‘mosse’ rispetto alla giustezza delle denunce per i “furbetti dell’articolino” (7). Come detto dall’amico Babbuino bastavano i Carabinieri.
    Detto ciò chi ci salverà? E chi vi salverà?
    Con osservanza
    Piero Montanari

  18. Cortese Mauro Lucci,
    solo una cosa: un artista, se si sente di esserlo, lo è per la vita, indipendentemente dal lavoro che esplica per la…sussistenza. Quindi, sono certo che lei lo sia totalmente!
    Mi scuso anche con lei per la durezza del mio intervento precedente ma, come dico sopra, è solo dettato dall’esasperazione. Valgono le parole forse banali e di buon senso che mi vengono in mente e che ho già espresso. L’Imaie sembra, scusate il paragone volgare, quel marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie…
    La saluto e la ringrazio
    Piero Montanari

  19. L’amico Montanari ha ben compreso quale era il mio dubbio: invece di aderire ad una richiesta di estinzione dell’IMAIE, il cui risultato è fondamentalmente quello di estromettere i sindacati e far perdere il posto di lavoro ai dipendenti (in toto, compreso quelli non aderenti al Comitato Liberi Lavoratori) potevate denunciare ai cabinieri (non quindi stare zitti e girare la testa dall’altra parte, ma DENUNCIARE, che è un forte atto attivo) e avreste mantnuto il posto di lavoro. A questo mio dubbio io non ho ricevuto una risposta chiara. Mi associo a Montanari: L’Imaie sembra, scusate il paragone volgare, quel marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie…

  20. Egr. Sig. Babbuino,
    forse questa volta riesco a spiegarle bene le cose ma se fallirò accetterò la sconfitta tranquillamente.

    Prima di DENUNCIARE ai Carabinieri i dipendenti dell’Imaie (alcuni ma ora non ha senso parlare di buoni o cattivi) hanno denunciato per grado secondo l’ordine gerarchico aziendale. La cosa è andata in Consiglio di Amministrazione dove la decisione di procedere presso la Procura è stata votata a maggioranza anche da coloro che poi si sono (come Ponzio Pilato) lavato le mani dicendo che la denuncia è stata fatta dal Direttore Generale o cosa assurda dagli stessi dipendenti.

    La denuncia è stata fatta invece dal Consiglio di Amministrazione e probabilmente anche appoggiata dall’allora Presidente Vianello e quindi chi ha votato favorevole evidentemente era d’accordo sul procedere. Ripeto la denuncia alla Procura è stata a firma di IMAIE come parte lesa non di singole persone fisiche.

    Lei che è tanto esperto di Codice Legislgativi avrebbe dovuto sapere che se anche noi dipendenti fossimo andati dai Carabinieri d’ufficio gli stessi avrebbero poi passato la cosa alla Procura una volta ravvisati i termini di reato.

    Abbiamo DENUNCIATO la cosa oltre che alle competenti sfere decisionali dell’IMAIE (Direttore, Presidente, Cda, Assemblea Delegati dei Soci) come eravamo tenuti secondo il contratto di lavoro, sono stati avvisati precedentemente e successivamente anche i Sindacati fondatori dell’Istituto. Tutti sapevano ma nessuno ha pensato fosse importante vederci chiaro fino a che la Procura prima e il Prefetto dopo hanno preso decisioni pesanti irreversibili.

    Dal tono di quanto scrive Sig. Babbuino mi fa pensare che Lei al nostro posto non avrebbe DENUNCIATO nulla ma questa forse è l’Italietta in cui viviamo. Se vuole la seppelliamo di DENUNCIE fatte in qusti due anni ma potremmo solo mostrarLe due risposte concrete: quella delle Procura e quella della Prefettura e guarda caso le uniche due dove alle parole sono seguiti i fatti.

    Continui pure a pensare che noi abbiamo i nostri interessi a far estinguere l’IMAIE, continui a pensarLa così e questo mi fa chiaramente pensare dove vuole andare a parare ma la realtà dei fatti è che davanti ad un reato abbiamo fatto quello che ogni cittadino avrebbe dovuto fare senza chiedersi se poi come dice lei saremmo stati costretti “a tagliarselo per far dispetto a nostra moglie…”.

    Sicuramente visto l’appoggio che Lei ci sta dando insinuando chissà cosa, la prossima volta che personalmente mi troverò (spero di no perchè lo schifo provato questa volta mi basta per l’intera vita), in una situazione del genere, sicuramente chiuderò gli occhi, le orecchie e la bocca perchè con il senso di giustizia non ci si riempe lo stomaco.

    Spero di essere stato chiaro questa volta ma forse come dice il detto “non c’è peggior sordo di chi nono vuol sentire”.

    A sua disposizione, La saluto.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  21. Cari lavoratori IMAIE, non riesco a pensare che abbiate fatto muna serie così lunga di errori autolesionistici, preferisco pensare che in un possibile futuro dell’Ente (assorbimento da parte di Ente più grosso) vi siate già parati le spalle. in tal caso e nel caso in cui la ciambella non dovesse uscirvi col buco spero che abbiate la lucidità di individuare chi vi ha indicato degli mobiettivi fallaci e vi ha spinti verso il disastro.

  22. Lei Sig. Basrbera (è questo il cuo cognome l’ha scritto così lei), deve essere parente o della stessa parrocchia del Sig. Babbuino.

    P.S.
    Se mi fossi già parato le spalle come dice Lei, non mi preoccuperei di scrivere in questo blog difendendo me ed i miei colleghi da insulse accuse o false e tendenziose ironiche frasi come la Sua.

    Cordialmente.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  23. Quando parlavo di interventi strumentali mi riferivo proprio a questo tipo di “voci” messe in giro artatamente per attaccare i “marinai” di questa barca che affonda, e solo perchè hanno fatto vedere al capitano dov’è la falla (che poi si scoprì essere uno squarcio). E va a finire che sono loro ad averlo aperto, lo squarcio… 🙂 per fortuna ci sono i documenti ufficiali che dicono tutto, invito tutti a leggere le motivazioni che hanno fatto decidere al Prefetto di estinguere l’ente, lì ci sono i FATTI.

    Ai signori che vengono su questo blog per spargere questo tipo di disinformazione faccio 3 richieste:
    1) Firmatevi col vostro vero nome e dite se siete artisti, giornalisti, sindacalisti, politici o altro…
    2) Non fate allusioni, dite quello che pensate…fateci ridere perchè per noi questi sono giorni pesanti
    3) Portate fatti documentati a difesa delle vostre accuse, se ci sono… altrimenti tacete!

  24. Gentili Lucci & Manco,
    grazie delle spiegazioni sicuramente valide ed esaustive ma, purtroppo, continuo a non capire. Come, vi “chiudono” il posto di lavoro e voi, invece di fare come fanno tutti quelli a cui capita questa disgrazia (manifestare sotto l’Imaie, la Prefettura, il Tar Lazio, il Ministero della Cosa Pubblica, Montecitorio, il Senato, la Siae, la Rai, Mediaset e scusate se scordo qualcuno), ve ne state belli tranquilli a fare i moralisti? Mi permettete di nutrire per voi qualche piccolo dubbio? Sono pronto a fare ammenda se mi sbaglio e a chiedervi scusa e il corso delle cose ci illuminerà il futuro.
    Un saluto cordiale
    Piero Montanari

  25. Scusate, ma perchè parlate di “attacchi”, “accuse” quando invece vi vengono solo fatte domande? Io personalmente non ho accuse da fare; ho solo chiesto spiegazioni a voi per vedere se quello che mi era parso di capire era effettivamente corretto. Io credo che sia un segno di correttezza nei vostri confronti: mi sembrava di aver capito che col vostro comportamento vi stavate dando la zappa sui piedi, e prima di dare per scontato che fosse così ho voluto chiedere a voi. Ribadisco comunque che dalle vostre risposte non ho colto chiarimenti: sarà forse per colpa mia, ma potrebbe essere anche che invece voi non siete riusciti a dare una vera risposta esauriente. Voi dite che fare una denuncia ai Carabinieri avrebbe comportato in ogni caso l’intervento del prefetto: ma non credo che sia questo ad avervi portato a non farla, visto che poi l’idea di intervenire direttamente presso il prefetto non vi ha spaventato. La denuncia trasmessa d’ufficio al prefetto non avrebbe poi comportato necessariamente l’estinzione: il prefetto avrebbe agito relativamente alla denuncia, e non ad una richiesta di estinzione. Quindi io ribadisco i miei dubbi, perchè se io avessi avuto dei figli o un mutuo da pagare non sarei andato a chiedere l’estinzione dandomi la zappa sui piedi. Avrei DENUNCIATO ai Carabinieri. E questo anche per rispondere al signor Manco che dice che io sarei stato uno di quelli che avrebbe voltato la testa dall’altra parte. Questo avrebbe voluto dire:
    1) dimostrare coraggio e libertà di pensiero
    2) legalità
    3) mantenimento del posto di lavoro per me e per tutti i colleghi.

    E’ tanto difficile come concetto da capire? Sono domande tendenziose? Non credo affatto! Vi prego di non prenderle come attacchi; non lo sono affatto, e non pretendo affatto di dire verità assolute o di voler avere ragione a tutti i costi. I miei sono solo legittimi dubbi che vengono leggendo da fuori la vostra storia.

  26. Errata corrige: non era Manco a dire che io non avrei denunciato, era Lucci che ha scritto: “Dal tono di quanto scrive Sig. Babbuino mi fa pensare che Lei al nostro posto non avrebbe DENUNCIATO nulla ma questa forse è l’Italietta in cui viviamo.”

    mi scuso con Manco.
    comunque mi piacerebbe chiedere a Lucci da dove avrebbe evinto che io non avrei mai denunciato…. Io ho sempre detto che avrei denunciato ai carabinieri, e non sarei andato dal prefetto…

  27. Leggendo i post precedenti si evince in modo netto dove sia arrivato lo scontro, spiace constatare che in tutti i commenti degli esimi soci che mi hanno preceduto non si accenni minimamente ai furti, alle truffe, alle inadempienze contrattuali, ai mancati rinnovi ,ai tanti iscritti che di professione fanno altro e che richiedendo l’Art.7 RUBANO legalmente ciò che mi e ci appartiene, dispiace constatare in quanti fanno orecchie da mercante ignorando quali siano i veri problemi dell’Imaie e che per un mero tornaconto siano disposti a stendere un velo sulle tante porcate commesse, dispiace sopratutto, ma questo è il paese, che l’intera vicenda si sia ridotta ad una guerra tra poveri. Mi auguro che l’Istituto possa tornare a svolgere una sana attività, mi auguro che tutti gli avvisi di garanzia emessi abbiano un rapido e veloce corso per dissipare ogni dubbio qualora non ci siano colpe o per eliminare definitivamente il cancro di chi invece ha truffato. Sicuramente questa non è la sede per lanciare proposte ma è bene parlarne: L’istituto amministra ingenti capitali per questo sarebbe bene che i sindacati e i sindacalisti tornino a fare il loro mestiere e che veri manager possano dirigere professionalmente l’Imaie, lo statuto così com’è si è dimostrato pieno di falle , i parametri sulle ripartizioni degli aventi diritto sono obsoleti, andrebbero rivisti, signori miei il mondo cambia e anche molto velocemente non possiamo permetterci di restare alla finestra . Ad maiora!

  28. Egr. Sig. Montanari,
    mi passi la risposta che Le sto dando in modo provocatorio ed ironico non è contro di Lei ma per rendere la mia rispota più “divertente”.

    Lei come il Sig. Babbuino accentrate i Vostri interventi sullo stupore che avete perchè pensiate che noi abbiamo chiesto la liquidazione dell’Imaie.

    Facciamo un passo indietro. Mi chiedo tutti coloro che ora si battono per far sì che l’Imaie non chiuda dove erano quando i miei colleghi scoprendo i primi brogli fecero rapporto al Direttore Generale il quale presentò tutto al CdA?

    Le stesse persono dove erano quando il 17 dicembre 2007 eravamo sotto l’Imaie scioperando a denunciare le ruberie ed i sopprusi?

    Le stesse persone dove erano quando il futuro Presidente Vianello il Cda dopo lo sciopero porto in assemblea un rotolo di carta igienica sbeffeggiandoci con battute ilari e canzonatorie?

    Le stesse persone dove erano quando abbiamo mandato mail ai Segretari Generali dei tre maggiori Sindacati per denunciare la grave crisi politica dell’Imaie?

    Le stesse persone dove erano quando ipotizzando la paura che l’Istituto in grave crisi politica rischiava la paralisi perchè il Cda invece che approvare il Bilancio 2007 entro Aprile lo h fatto a fine anno?

    Le stesse persone dove erano quando denunciavamo ai quattro venti con tutti i mezzi leciti (sciopero, mail, rapporti, riunioni) ai nostri diretti superiori della Presidenza e dei Delegati dei Soci, alla Rai, Mediaset, SCF, AFI (abbiamo persino creato questo blog per dar voce alla nostra sofferenza), e siamo stati epitetati come dei visionari solo perchè dicevamo che continuando così si sarebbe arrivati alla paralisi e conseguente chiusura dell’Istituto?

    Le stesse persone dove erano quando parecchi dei miei colleghi sono stati demansionati solo perchè con il loro operato osservando la loro professionalità hanno intercettato la truffa avvenuta a danno di Voi artisti?

    Le stesse persone dove erano quando reclamavamo un contatto diretto con i veri nostri datori di lavoro cioè voi artisti?

    Le stesse persone dove erano quando sono stati emessi gli avvisi di garanzia a testimonianza che forse la denuncia fatta NON da noi ma dal CdA dell’Imaie forse non era infondata?

    Dove erano i nostri colleghi quando abbiamo detto loro di vedere tutto quello che stava succedendo e che al di là delle giuste opposte posizioni dovevamo seppellire l’ascia di guerra e tornare a parlare per essere compatti?

    Dove erano tutte queste persone negli ultimi due anni mentre noi denunciavamo tutto questo secondo quello che era in nostro potere fare? (Per il Sig. Babbuino: i Carabinieri non ci avrebbero neanche ascoltato visto che la denuncia non poteva essere fatta in via anonima ma dal rappresentante legale dell’Istituto su mandato del CdA come poi è stato).

    Ora la cosa assurda è che dopo aver DENUNCIATO tutto questo a superiori, Istituzioni, Sindacati ed artisti per due anni e dopo essere stati ignorati e beffeggiati come “cacciatori di strghe”, ora, quelle stesse persone “si battono il petto” volendo passare per quelli che vogliono salvare l’Imaie quando sono gli stessi che hanno “staccato la spina” che l’alimentava?

    Ora chi ha fatto chiudere l’Imaie saremmo stati noi? Quando siamo stati i primi che due anni fà abbiamo sollevato il problema alle alte sfere dell’Istituto, ai Sindacati e agli artisti?

    Per favore questo è offensivo e per usare l’espressione tanto cara al Sig. Babbuino è come voler incolpare il marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie dopo che la moglie si scoprisse fosse fredigrafa. Chi ha colpa il marito castrato o la moglie infedele?

    Concludo dicendo che come ai Carabinieri la nostra voce sarebbe stata inascoltata anche dalla Prefettura anche se avessimo voluto chiudere l’Imaie. Chi ha scritto al Ministero ed al Prefetto è stata la persona che aveva il dovere di farlo dopo aver riscontrato l’inefficenza della rappresentanza politica dell’Imaie e i reati comnmessi e cioè l’allora Presidente del Collegio dei Revisori dell’Istituto colui messo lì proprio per vigilare dal Ministero dei beni culturali. Ma fa comodo ora dare la colpa a noi solo perchè abbiamo per due anni denunciato il tutto e poi difesi dalle voci false sul nostro conto.

    Sig. Montanari se Lei fosse stato al nostro posto e in anticipo di due anni su quanto accaduto avesse il sentore che a chi governava politicamente l’Imaie non importava nulla di quello che in modo “cassandriano” dicevamo e poi quando tutto è accaduto addirittura vieni incolpato di voler far chiudere l’Imaie, Lei come si sentirebbe?

    Come si sentirebbe Lei a leggere commenti sul blog volti a dire che noi ci siamo dati la zappa sui piedi invece che chiedere i verbali e i documenti ufficiali che avvalorano la nostra tesi?

    Le dico che nonostante tutto siamo ancora al nostro posto a lavorare per Voi e così sarà fino a che non metteranno i sigilli alle porte e poi andrò a casa a trovarmi un altro lavoro, di certo siete Voi artisti che magari per qualche anno non riceverete regolarmente i compensi e di questo dovrete ringraziare i Sindacalisti e i suoi colleghi che invece che “lottare” con noi affinchè i di cui sopra la smettessero di “giocare” con l’Imaie hanno creduto alle false promesse di avere un finanziamento Art. 7 subito invece che un’Imaie per sempre.

    Io un titolo di studio ce l’ho, ricomincerò e se, Sig. Montanari, Le servisse un Commercialista istruito tra l’altro in diritti connessi, mi chiami pure.

    Mi scusi ancora della mia “lungaggine” noi di più in questi ultimi due anni non potevamo fare da dipendenti; sicuramente chi poteva e doveva fare di più non lo ha voluto ma quando dagli avvisi di garanzia si passerà alle condanne la verità verrà a galla ma sicuramente come accade nell’Italietta di sempre nessuno si ricorderà che al tempo c’era un manipolo di dipendenti che tutto questo lo avevano previsto e cercato di scongiurare ma per vsionari e pazzi furono scambiati. Tutto quello che ho scritto (e molto altro), Sig. Montanari, lo possiamo provare.

    Cordialmente.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  29. Vede Sig. Babbuino,
    io penso di averglielo spiegato in mille modi e forse la lunga risposta che ho dato al Sig. Montanari spero Le possa essere ancora più chiara.
    Se Lei dopo quanto Le ho spiegato più volte ancora si ostina a dire che abbiamo sbagliato, che ci siamo “castrati” o che ci siamo dati la zappa sui piedi, allora le sue domande mi suonano come attacchi perchè mi sa che Lei non vuole capire.

    La denuncia al Prefetto è stata fatta inizialmente dall’unico organo che poteva farlo cioè il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Imaie. Tale denuncia è stata fatta al Prefetto (e non poteva essere fatta ai Carabinieri perchè è la Prefettura l’organo da cui dipendono le Associazioni o gli Enti come l’Imaie) non per le sospette ruberie ma perchè l’Imaie da circa due anni non firmava più accordi perchè chi la guidava politicamente si occupava di altro e quindi l’Ente non svolgeva più completamente i compiti per cui era stato creato (questo è stato scritto dal Prefetto e lo può leggere anche Lei e se lo avesse fatto forse le mie risposte Le sarebbero state più chiare).
    Noi ci siamo limitati a scrivere al Prefetto non chiedendo l’estinzione dell’Ente ma difendendo la nostra posizione di dipendenti contro qualcun’altro che ci aveva diffamati dando notizie non vere. Inoltre a titolo di cronaca i primi che hanno chiesto il commissariamento dell’Ente sono stati proprio i Sindacati non certo i dipendenti.

    La denuncia invece alla Procura è stata fatta a firma del C.d.A. per ipotesi di truffa aggravata ai danni dell’Imaie e non è certo competenza dei Carabinieri che Lei tanto paventa e comunque non è stata fatta da noi.

    Quindi riassumendole il tutto nessun dipendente tanto meno il C.L.L.I. ha sporto denuncia alla Procura per truffa ai danni dell’Imaie né ha scritto al Prefetto per chiederne l’estinzione.

    Se dopo tanto ancora Lei fa finta di non capire allora vuol dire che è stato davvero un mio limite a non essere stato bravo a spiegarglielo. Forse però se avesse letto attentamente sul nostro blog il documento del Prefetto nel nostro articolo “La verità la scrive il Prefetto”, forse tanti dubbi non le sarebbero rimasti su come sono andate veramente le cose e se così a quanto pare è forse Lei ha ascoltato solo chi Le ha fatto piacere ascoltare.

    Concludendo, me lo permetta; non mi sembra corretto parlare e dare “suggerimenti” sul come dovevamo comportarci e chidere chiarezza da parte nostra su quello che Le appare poco chiaro quando Lei neanche si presenta come ha fatto carinamente il Sig. Montanari dicendo anche cosa fa nella vita. Stessa cosa ho fatto io ed i miei colleghi che si sono firmati con il proprio nome mettendoci la faccia. Lei non penso si chiami proprio Albertino Babbuino e comunque se così fosse non si è qualificato e presentato e mi scusi se una persona che si comporta così non merita forse la chiarezza che chiede (mi perdoni ma anche questo è tipico della nostra “Italietta”). Ciò nonostante Le ho risposto a tutti i suoi interventi ma forse sono io che non mi so spiegare se ancora dopo tante cose scritte Lei ancora non ha chiaro delle cose. Mi sorge il dubbio come detto sopra che Lei non vuole capire.

    A sua disposizione.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  30. Egregio sig. Babbuino, leggendo i suoi commenti sul blog, in cui fa riferimento ai figli dei dipendenti dell’IMAIE (io sono uno di quelli) vorrei chiederle la cortesia di non nominarli più. In questa situazione, che non sto qui a ricordare perché non ne ho la voglia, le persone che ci rimettono il posto di lavoro siamo noi….tutti!!! e, di conseguenza, i nostri figli (mi permetto di nominarli anche io per l’ultima volta e spero lei possa e voglia comprendere).

    Soltanto questo.

    La ringrazio di cuore e le auguro buona giornata.

    Un caro saluto

    Paolo fuscà

    IMAIE

  31. Egregio Sig. Fuscà, non ho capito bene se lei è figlio di un dipendente IMIAE o se è invece dipendente IMAIE con figli. Comunuqe, cosa vuol dire: la prego di non nominare più i nostri figli? Io non li ho presi in giro, ho solo riportato qualcosa di cui avete voi per primi parlato. E anche se non ne aveste parlato voi per primi, dire che in questa esitnzione vengono coinvolti anche i vostri figli non è un insulto nè un’offesa. Sinceramente non capisco assolutamente il senso del suo intervento. La prego di rispiegarmelo bene, perchè sicuramente è colpa mia.

    Egr. sig. Lucci,
    io la ringrazio ancora per tutti i suoi chiarimenti. Avevo effettivamente già compreso che avevate portato avanti una lotta lunga e difficile, che vi aveva portato a fare denunce interne in tutta la gerarchia dell’IMAIE. Sbaglia però quando dice che i Carabinieri non avrebbero accettato una vostra denuncia. Chiunque può andare a denunciare un reato di cui è a conoscenza. Io, lei, TIzio, Caio o Sempronio: basta che ci rechiamo ad una stazione dei Carabinieri o della Polizia e denunciamo il fatto. Però a quanto ho capito dalla sua ultima mail, il problema non è che avete rilevato truffe o reati. Il problema, se ho finalmente compreso il problema, sarebbe legato ad una errata gestione dell’Istituto, che non sarebbe riuscito ad operare correttamente. Ho capito bene o sto dicendo una cosa sbagliata?
    Grazie dei chiarimenti passati e futuri e della vostra pazienza

  32. Egr. Sig. Babbuino,
    secondo me Lei ha dei parenti nella bene amata Arma dei CC..

    Comunque Sig. Babbuino se io sono dipendente di una azienda e scopro un illecito da parte di un altro dipendente o da qualcuno che ricopre una carica all’interno dell’Azienda io ho il dovere di rispettare una gerarchia interna a meno che l’llecito non venga fatto a me personalmente. Se l’illecito è stato compiuto ai danni dell’Azienda il dipendente deve rivolgersi al suo capo e via via lungo la scala gerarchica perchè la denuncia va fatta dal rappresentante legale della stessa Azienda.

    Questo è capitato all’Imaie noi la denuncia personale alla Polizia l’abbiamo fatta ma per altre cose che ci toccavano personalmente.

    In merito all’estinzione dell’Ente le dico una cosa: secondo lei un ente come l’Imaie se da più di due anni non firma i nuovi accordi con RAI, MEDIASET, radio, tv private, etc…, non porta avanti una linea di lobby politica per incrementare e proteggere i diritti connessi, non approva il bilancio pronto nei termini di legge ma si preoccupa solo dell’Art. 7 di distribuirlo e di gestirlo e di nulla altro, secondo lei assolve alle sue funzioni completamente?
    Se poi ci mette che alcuni sono stati ufficialmente colpiti da avvisi di garanzia per sospetto reato di truffa aggravata, secondo Lei Sig. Babbuino, l’Ente è stato gestito bene.

    La chiusura il Prefetto l’ha dichiarata perchè l’Ente non era gestito bene e quindi non assolveva i propri compiti statutari e la denuncia di reati alla Procura è fatto parallelo ma che la dice lunga sul fatto che all’Imaie per due anni ci si è proccupato solo di una cosa (Art. 7) e non della “mission” principale dell’Imaie, riscuotere soldi e firmare accordi con gli enti utilizzatori.

    Sperando di esserLe stato di aiuto (ma già so che non sono stato chiaro), La saluto.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  33. Dai, bando alle chiacchiere è di pochi minuti fa: IL TAR SOSPENDE IL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DELL’IMAIE E RIPRISTINA GLI ORGANI ELETTI DEMOCRATICAMENTE DAI SOCI
    Noi: Edoardo Ed Altri Vianello, Giuseppe Pambieri, Federico Pacifici, Mario Prosperi, Ennio Venturiello, Enio Drovandi, Kelly Xiomara, Calimeno Palacios, Antonio Ferrelli, Roberto Negri, Roberto Attias, Roberto Fia, Mauro Vestri, Arnaldo Ninchi, Henrik- Topel, Maurizio Di Carniine, Armando De Razza, Elena Roberta Marchesini, Marco Carlaccini, Gaetano Aronica, Antonio Cattari, Bruno Corazzari, Anna Casalino, Maya Slavica Djeordjevic, Diego Verdegiglio, Saverio Mattei, Giovanni Angelo Franco, Sandro Comini, Ferdinando Maddaloni, Alberto Patelli, Giuliano Chiarello, Piero Montanari, Paolo Fiorino, Giovanni Prisciantelli, Carlo Alighiero Animali, Giuseppe Lazzari, Orchidea De Santis, Romolo Barbona, Giulia Bianchi, Guido Mazzella, Thorsen Kirchhoff, David Ashley Sumner, Sjjvana Bosi, Roberto Ceccacci, Vassilli Karamesinis, Roberto Lazzara, Fiorella Potenza, Antonio Brancati, Gianni Oddi, Beverly Elaine Lewis, Lanfranco Gambini, Marina Anna Salinas, Gabriele Tozzi, Giuseppe Colombini, Giacinto Mario Donatone, Cristina Fondi, Cinzia Castiglione, Giuseppe Gabucci, Paola Bucciano, Giuseppino Di Persio, Stefano Torossi, Luigi Tani, Roberto Bonacini, Aleksander Mincer, Jorge Hill, Davide Paganini, Patrizia Pangrazi, Danio Esposito, Derek J Wilson, Pietro Romano, Paolo Giusti, Lino Patruno, Francesco Fiumara, Edoardo Sirano, Marina Pierro, Fabrizio Fornaci, Francesco Madonna, Marco Rulli, Giorgio Colangeli, Monica Guazzini, Luigi Santercole, Michele Bevilacqua, Mariano Perrella, Cinzia Berni, Michele Paulicelli, Alessandro Milana, Renata Zamengo, Giuseppe Morabito, Fabrizio Catalano, Prospero Richelmy, Elisabetta Rocchetti, Alessandro D’Aloia, Carlo Lizzani, Guido Quintozzi, Cosimo Fusco, Roberto Conrado, Rosa Pianeta, Marina Fiorentini, Raffaele Buranelli, Vito Tommaso, Karin Proia, Yasemin Sannino, Patrizia Sacchi, Vittorio. Marsiglia, Lucia De Falco, Lidia Broccolino, Laura Saraceni, Eleonora Mazzoni, Silvio Laviano, Stefano Venturi, rappresentati e difesi dall’avv. Enrico Michetti, con domicilio eletto presso Enrico Michetti in Roma, via Giovanni Nicotera, 29;

    l’abbiamo fatto anche per i vostri figli e i vostri mutui.
    Se lavoriamo tutti uniti contro le disfunzioni PROFONDE di questo Istituto CE LA POSSIAMO FARE!!!

  34. allora auguri a tutti i lavoratori che non perderanno il posto di lavoro e soprattutto a quelli non appartenenti al Comitato che non avevano inviato documenti al Prefetto relativi alla richiesta di estinzione. Comunque, il TAR ha solo sospeso il provvedimento del Prefetto in via cautelare, se non ho capito male. Deve ancora pronunciarsi sull’annullamento del provvedimento in questione.

  35. Ora capisco tutto Sig. Montanari.
    Ora capisco La sua reticenza a capire le mie motivazioni.
    Ora capisco la sua incredulità nei miei e nostri confronti.
    Ora comprendo tutto oltre a presentarsi come bassista e artista avrebbe fatto prima a dire che era un firmatario del ricorso al Tar questo tanto per il principio di chiarezza che ho sempre rispettato parlando con Lei.
    Lei dice che l’avete fatto per i nostri figli e i nostri mutui? La ringrazio almeno io personalmente ma spero che la giustizia almeno quella divina faccia il propri corso.
    Se si fosse presentato subito avrei evitato di sprecare fiato in quelle che Lei chiama “chiacchiere” perchè come nel caso del Sig. Babbuino anche Lei, ora comprendo, ha voluto sentire solo una “sirena” visto che ho dovuto rispondere varie volte per farvi capire i realti nostri motivi.
    Comunque grazie ancora spero solo che oltre ai nostri mutui vengano salvaguardati in futuro anche i suoi diritti di interprete esecutore perchè se non lo avete ancora capito questi sono in reale pericolo per voi.

    Mi scusi ma penso sia giusto dopo averla ringraziata per aver salvaguardato il mio lavoro, non sia più necessario scrivere su questo blog in materia.

    Torno a lavorare anche per Lei.

    Cordiali saluti.

  36. Egregio Dott. Lucci,
    La ringrazio sinceramente per le sue spiegazioni. Lo dico senza ironia, ma vedo le cose sotto un altro profilo e penso che, se posso usare un ossimoro, avete totalmente ragione al 50%. Credo che la vostra lotta sia sincera e motivata e che le ragioni da voi portate siano giuste, ma…si lavora insieme a superare gli ostacoli…o no? Banale? Non mi viene in mente altro che il buon senso, mi scusi. La sentenza del Tar che vi ho comunicato riapre i giochi. Cerchiamo di farla insieme la partita e scegliamoci gli arbitri non corruttibili.
    Conosco il Pres Vianello da 39 anni, per aver a lungo lavorato con lui ed essergli stato amico, e vi certifico le sue qualità di uomo. Come posso certificare la passione e l’impegno che Mimmo del Prete o Pier Verdelio mettono nel loro lavoro in questo Istituto. Mi sono schierato? Ma sono persone che conosco e sinceramente stimo e con le quali, secondo il mio parere, si può ricominciare.
    Cordialmente
    Piero Montanari

  37. Egr. sig. Babbuino,
    le spiego, in breve, il mio intervento: io sono un dipendente IMAIE e sono tra quelli che hanno figli. Premesso ciò, vorrei spiegarle anche che il fatto di aver inserito i nostri figli nel comunicato non è stato fatto per nasconderci ma semplicemente per far capire che le persone che, secondo il mio modesto parere, ci rimetteranno saranno i nostri figli perché, se succederà che noi dipendenti perderemo il posto di lavoro, non avremo la possibilità di portare il pane, a casa, appunto, per i nostri figli.

    Spero, con questa mia risposta, di averle fatto chiarezza.

    La saluto cordialmente

    Paolo Fuscà

    IMAIE

  38. Gentile Lucci,
    mentre lei mi scriveva io le scrivevo…Ma io non mi sono nascosto! Di quale onta mi sarei macchiato firmando al Tar? Di averla aiutata a preservare il suo posto di lavoro? Ora è lei a farmi di nuovo insospettire! A visto con quanta e quale “gentaglia” me la faccio? Spero proprio che la giustizia divina da lei invocata non sia contro di me (che ancora e da anni attendo i miei diritti) e mi preservi almeno fino al giorno in cui l’Imaie me li darà!
    Grazie ancora per il suo lavoro e scusi se ho usurpato i vostri spazi senza presentarmi come “avversario” (o nemico, se preferisce?
    Piero Montanari

  39. Ci sono errori di battitura, me ne scuso (tengo alla mia reputazio)

    Gentile Lucci,
    mentre lei mi scriveva io le scrivevo…Ma io non mi sono nascosto! Di quale onta mi sarei macchiato firmando il ricorso al Tar? Di averla aiutata a preservare il suo posto di lavoro? Ora è lei a farmi di nuovo insospettire! Ha visto con quanta e quale “gentaglia” me la faccio? Spero proprio che la giustizia divina da lei invocata non sia contro di me (che ancora e da anni attendo i miei diritti) e mi preservi almeno fino al giorno in cui l’Imaie me li darà!
    Grazie ancora per il suo lavoro e scusi se ho usurpato i vostri spazi senza presentarmi come “avversario” (o nemico, se preferisce?
    Piero Montanari

  40. Anche io le conosco queste persone e se Lei preferisce ricominciare insieme a loro la lascio fare. Io insieme a uno che mi ha definito “merda e nazzista” non voglio neanche starci in stanza insieme (se non lo sapesse parlo del Sig. Verderio che da bravo sindacalista appella in questo modo più di venti persone davanti a testimoni). Su Del Prete lascio parlare la Procura quando arriverà il momento e sul Presidente Vianello stendo un velo pietoso non ho mai visto una persona tanto ambivalente.

    Io continuerò a fare il mio lavoro perchè gli artisti come Lei mi pagano lo stipendio ma sicuramente al mattino non mi alzerò contento di venire all’Imaie perchè anche se grazie anche a Lei (da come dice) ho ancora lo stipendio, la gioia di lavorare io da “artista fallito” per gli artisti veri non ce l’ho più da due anni ed oggi ancora di meno e la colpa non è certo sua per carita ma neanche mia o dei miei colleghi ma di chi poi un giorno in questa “Italietta” la Procura ci dirà.

    Grazie comunque anche delle sue gentili e pagate risposte e domande almeno in questo si è fatto onore e merita comunque il mio rispetto.

    La saluto.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  41. Nessun nemico Sig. Montanari ci mancherebbe Lei non mi ha fatto nulla di personale per carità.
    Lei ha le sue idee ed io le mie e come si dice in questi casi ai posteri l’ardua sentenza.
    Avrei preferito sapere subito non se lei fosse “amico” o “nemico” perchè non si tratta di questo ma avrei preferito sapere come la pensava sin dall’inizio come ho fatto io ma questo non cambia di una virgola le mie idee e il rispetto che le riservo.

    Saluti.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  42. Grazie Sig. Lucci, anche lei mi dice cose che mi fanno riflettere. Mi spiace che Pier Verderio l’abbia trattata in un modo così incivile, ma le cose debbono essere sempre contestualizzate. Vale a dire che se lei mi avesse visto litigare col direttore della sez. musica della Siae mesi fa, avrebbe di certo pensato brutte cose di me!
    Anch’io rispetto lei, ma smetta di definirsi “artista fallito”.
    Un giorno mi piacerebbe prendere un caffè con lei e parlare un pò, se possibile.
    Per ora la saluto
    Piero Montanari

  43. Infatti lasciamo stare il discorso su Verderio, Del Prete & Co. perchè anche lì ci sarà chi stabilirà le cose giuste.

    In fondo noi dipendenti abbiamo sempre reclamato un “contatto” con i veri nostri datori di lavoro: gli artisti.
    Purtroppo nonostante il ruolo fondamentale dei sindacati nel dar vita all’Imaie il loro ruolo nel tempo ha prevaricato e mi scusi se mi soffermo su una cosa di cui sono convinto: il problema dell’Italietta sono i partiti ed i sindacati. Nella fattispecie se ci fosse stato il diretto contatto tra chi ha diritto e chi lavora a riscuoterlo e pagarlo tanti problemi non ci sarebbero stati così anche come non ci sarebbero stati i reati denunciati alla Procura.

    Mi auguro Sig. Montanari che un giorno prima che io diventi nonno, la Procura faccia luce su tutto a quel punto sarei ben contento di prendere un caffè con lei e dirle guardandola negli occhi tutta la verità e l’amara frase “ve lo avevamo detto noi”. Non sarebbe una vittoria ma una amara consapevolezza che da due anni ci assale.

    Comunque per ora lasciamo stare anche perchè al di là di tutto anche queste nostre “chiacchiere” non servono a nulla spero solo di non lavorare più comunque come abbiamo lavorato in questi due anni, cioè, con la paura di essere indirettamente coinvolti in reati di cui non si è colpevoli.
    In Italia si parla sempre che Berlusconi è il “male” perchè si aggiusta i processi o fa le leggi “ad personam” ma Le assicuro che anche nel piccolo nella nostra “italietta” questo accade ovunque e sta accadendo da due anni anche all’Imaie.

    Torno a lavoro e per un pò eviterò di scrivere su questo blog perchè lo trovo inutile e forse ho perso solo tempo. La sola soddisfazione è di avere avuto la possibilità di parlare con uno dei più noti bassisti italiani (uno dei motivi per cui mi piaceva lavoare all’Imaie, l’avere solo la gioia di sentire nell’aria i nomi di artisti più o meno noti).

    Saluti.

    Mauro Lucci del C.L.L.I.

  44. Buon lavoro Mauro Lucci e grazie delle sue parole.
    Personalmente non ho trovato assolutamente inutile questa chiacchierata.
    A presto

  45. Amici, sono un compositore che ha usufruito in passato di un piccolo contributo Imaie per il proprio cd. Vi chiedo scusa in anticipo ma non desidero firmarmi, non voglio alimentare nessuna polemica, ma dare solo un piccolo contributo in riflessione.

    Come tutti noi ho letto con sconcerto l’orripilante “tutti contro tutti”, che, noto con dispiacere, continua anche in questo spazio. Non mi piace lo scagliarsi gli uni contro gli altri di parti (musicisti e dipendenti) che, a mio parere, dovrebbero essere unite per far fronte ad un’unica cosa: il malcostume dilagante all’interno di questa istituzione.

    Cosa c’entra tirare in ballo “i figli”, “i mutui”, il “vi abbiamo salvato il posto” i “quelli che remano contro”, i “non potevate andare dai carabinieri” ecc. ecc.? Credo che il punto sia un altro.

    Probabilmente sbaglio e chiedo lumi a chi ne sa più di me in tal senso, ma da persona fuori da questi giri, vi dico quanto ho capito: qui ci troviamo di fronte a dipendenti che hanno denunciato cose (presumo di tipo economico) evidentemente troppo smaccate a danno di molti e a favore di pochi. Come da tipico modello italiano, chi denuncia, in assoluta buona fede, finisce per bloccare meccanismi economici che danno vita a grandi e piccoli interessi e, come al solito, chi ha grandi interessi trascina ad arte i “pesci piccoli” che, magari, vista la drammatica crisi in cui versa il nostro settore, hanno bisogno come il pane di quel contributo (ed io mi ci metto per primo), anche se dietro di esso, si presume, almeno da alcune frasi che ho colto sopra, ci possano essere le classiche “stecche” o “mazzette” tipiche di ogni situazione del genere, se non peggio.

    Si crea così la vecchia metodologia del “dividi ed impera”. Poi ovviamente la giustizia fa il suo corso e scompiglia le carte di tutte le parti in causa e da li nasce il caos e, cosa più drammatica, si scatena una sorta di “guerra dei lavoratori”, siano essi dipendenti o musicisti che agognano quel piccolo contributo. E il bello è che queste parti anziché unirsi per cercare di capire chi è che ha fregato a dismisura (ovvero i veri distruttori dell’Imaie), si scagliano uno contro l’altro.

    Attenzione amici, non caschiamo in questa trappola, se si è uniti nel cercare di scovare le mele marce probabilmente l’Imaie si può davvero salvare, altrimenti, se le mele marce rimangono, prima o poi la situazione si ripresenterà. Un cordiale saluto a tutti

  46. Bravo Anonimo, convengo con te. Ma perchè non ci metti la faccina?

    Piero Montanari

  47. Buon lavoro Mauro Lucci e grazie delle sue parole.
    Personalmente non ho trovato assolutamente inutile questa chiacchierata…

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